Eric Blog

Tuesday, March 20, 2007

Da: "gianluigidepalo"
A: agnesefiducia
Oggetto: cara agnese...
Data: Sat, 8 Oct 2005 19:06:54 +0200


carissima agnese,
è un pò che ti leggo sulla mailing list di giovani.org.
sento in te il desiderio di cambiare il mondo e la gioia di chi vuole farlo seguendo Gesù.
ciononostante, credo che alcune delle campagne che pubblicizzi (vedi per esempio quella ad actionaid in africa), debbano essere approfondite ulteriormente. mi spiego: chi è stato in africa (e chi ti scrive lo ha fatto in più occasioni) ci resta male quando un problema grandissimo come l'aids viene liquidato dando la colpa alla chiesa cattolica perchè non permette l'uso dei preservativi. chi propone queste campagne, spesso, al di là del portare i preservativi in loco, non conosce minimamente la cultura africana, laddove non esiste il concetto di "usa e getta". senza contare che sfido chiunque a convincere un africano (chiaramente stiamo parlando della popolazione a cui si riferiscono le campagne in atto) a mettere un preservativo prima di fare l'amore con sua moglie...
il problema dell'aids, è impopolare dirlo, si risolve solamente con l'educazione e con la promozione per il rispetto della donna. è un lavoro serio, che va oltre la scorciatoia del preservativo. è un lavoro che i missionari che vivono laggiù portano avanti da parecchi anni e che nel lungo periodo porterà i suoi frutti. è un lavoro che la chiesa cattolica è l'unica a portare avanti. e per farti capire le mie ragioni partiamo allora da un dato fornito dal «Joint United Nations Programme on HIV/AIDS» (UNAIDS), secondo il quale due terzi delle persone malate di AIDS (circa 25 milioni) vivono nell'Africa sub-sahariana. in questo modo, se come si dice la colpa è della chiesa cattolica, sarebbe sufficiente sovrapporre le mappe di prevalenza dell'AIDS con quelle di prevalenza del cattolicesimo: vediamo se il collegamento fra ratzinger e AIDS funziona, sempre che non sia vagamente razzista pensare agli Africani come a povere bamboline senza testa, che seguono automaticamente i dettami della morale cattolica (molto più complessi del preservativo, peraltro). Bene, nel paese ove l'emergenza AIDS è più grave, lo Swaziland, solo il 5% circa della popolazione è cattolico. Nel Botswana, dove il 37% della popolazione adulta ha contratto l'AIDS, solo il 4% è cattolico. Nel Sud Africa, dove il 22% della popolazione ha contratto l'AIDS, solo il 6% è cattolico. come vedi c'è qualcosa che non quadra... D'accordo, facciamo la prova contraria. Pigliamo allora l'Uganda, con il 43% della popolazione costituito da cattolici: la proporzione degli adulti con AIDS è pari al 4%. capisci?
ti ricordo, infatti, che la chiesa cattolica di fatto "vieterebbe" l'uso del preservativo solamente per i cattolici: i musulmani, i protestanti o gli appartenenti alle altre religioni non avrebbero motivo di seguire i dettami della chiesa.
ti faccio allora una domanda: non credi che sotto queste campagne buoniste ci sia il subdolo desiderio di screditare la chiesa cattolica? e poi: non credi che incentivare l'utilizzo del preservativo sia un modo per controllare le nascite. e non credi che controllare le nascite sia un modo per governare meglio i paesi poveri che hanno un tasso di natalità molto più elevato del nostro? e ancora: non credi che controllare e diminuire le nascite, giustificandolo con il fatto che in molti muoiono di fame o di malattie, sia un modo ancora più subdolo di non risolvere il problema di una diseguale divisione delle ricchezze del pianeta? mi spiego: meno sono, meno dobbiamo cambiare il nostro sistema econom ico che si basa sul loro sfruttamento...
fila il discorso?
scusami se mi sono permesso di scriverti, ma credo che alla tua purezza e al tuo desiderio di migliorare la terra trasformandola sin da ora nel paradiso terrestre, potessero essere importanti alcune chiavi di lettura.
ti abbraccio, aspetto una risposta...
gianluigi


se ti va:
www.oltreilnaso.it
www.granellidisenapa.splinder.com

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